Palazzo Schifanoia
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Immergersi nelle sale di Schifanoia è come intraprendere uno splendido viaggio nel tempo. Il Palazzo fu eretto nel 1385 per volere di Alberto V d'Este. Costituisce l'unico esempio ancora oggi esistente di dimora destinata alla rappresentanza e allo svago, un tempo denominata delizia: il termine Schifanoia deriva infatti da schifare la noia, allontanare il tedio dei pressanti impegni richiesti dal governo. All'epoca della costruzione l'edificio corrispondeva al solo corpo inferiore, poi ampliato e raddoppiato sul fronte strada. Sotto il governo di Borso d'Este (1451-1471) l'architetto Pietro Benvenuto degli Ordini arricchì il Palazzo di un appartamento ducale sopraelevato, dotandolo di un salone di rappresentanza: il Salone dei Mesi.
L'occasione per commissionare il ciclo di affreschi nel palazzo si ebbe quando, nel 1452, Borso ricevette il titolo di duca per i feudi imperiali di Modena e Reggio Emilia dall'imperatore Federico III e nel 1471, papa Paolo II lo nominò primo duca di Ferrara. Le opere pittoriche commissionate avevano lo scopo di celebrare il buon governo e la grandezza del duca. In seguito, a Biagio Rossetti, Ercole I d'Este commissionò un ulteriore ampliamento del palazzo.
Costruito su base quadrangolare, senza le ali laterali, fu pensato come un piccolo luogo in cui ristorarsi ed oziare. Presenta una facciata principale ed una seconda nel giardino, ad imitazione della villa suburbana nell'antica Roma. Fu preso a modello per il Belvedere rinascimentale costruito da Papa Niccolò V a Roma.
L'architetto Pietro Benvenuto degli Ordini venne incaricato di costruire un appartamento ducale al primo piano del palazzo con un salone per ricevere ambasciatori e delegazioni. Nel 1468 venne completata la sopraelevazione, mentre nel 1493 il palazzo venne coronato da una cornice di terracotta.
Nel palazzo si possono ammirare gli affreschi del Salone dei Mesi, tra i cicli pittorici più importanti del Quattrocento italiano. Il progetto dell'opera fu affidato all'astrologo e bibliotecario di corte Pellegrino Prisciani, e ad eseguirlo furono chiamati i pittori della scuola ferrarese, tra i quali Baldassare d'Este, Ercole de' Roberti e Francesco del Cossa
Il percorso museale parte dall'ala più antica, trecentesca, che conserva varie collezioni con pitture, bronzetti, avori, tarsie lignee, ceramiche graffite e medaglie. Le sale del quattordicesimo e del quindicesimo secolo contengono collezioni di monete antiche e medaglie coniate da Pisanello e da altri artisti del Quattrocento per commemorare singoli componenti della famiglia d’ Este
Palazzo Schifanoia appartiene al patrimonio artistico di Ferrara ed è parte dei Musei Civici d'Arte Antica di Ferrara.
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Gli affreschi di palazzo Schifanoia compongono una parata di trionfi dal significato ampiamente simbolico: in ogni campo del ciclo la divinità che regge il mese è raffigurata su di un carro addobbato a parata, trainato da animali sempre diversi (oltre a cavalli, cigni, aquile, scimmie …), mentre le persone su cui il dio del mese regna popolano le scene che si svolgono ai lati del carro trionfale, impegnati nelle attività che il segno astrale rende propizie. Così, ad esempio, ai lati del carro di Minerva, nel mese di Marzo, troviamo sulla destra un gruppo di saggi che meditano su alcuni documenti, mentre sulla sinistra troviamo un gruppo di donne intente ad opere di tessitura, esalta l’utilizzo competente degli strumenti per il lavoro. Si tratta di figurazioni ricche di riferimenti simbolici, non sempre facili da intendere.
La lettura in chiave iconografica dei trionfi ci conduce nel pieno della cultura umanistica, innamorata di mitologia e di libri antichi.
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