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Matteo Maria Boiardo

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“Perduto è sol chi se stesso abandona”

                                   (M.Maria Boiardo)

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Matteo Maria Boiardo (1441-1494) nacque a Scandiano, feudo della sua famiglia, dal conte Giovanni e da Lucia Strozzi. Pochi mesi dopo la sua nascita, il padre entrò a servizio del marchese Leonello d’Este a Ferrara, così fin da bambino Boiardo frequentò l’ambiente di corte. Rimasto orfano di padre, nel 1451, tornò a vivere a Scandiano presso il nonno dove venne istruito alla letteratura classica. Nel 1460 fu alla guida del feudo di famiglia occupandosi dei doveri politici e amministrativi a cui dedicò molto del suo tempo. Ottenne da Borso d’Este di iscrivere la famiglia Boiardo alla nobiltà ferrarese e si trasferì nella capitale, dove frequentò i circoli intellettuali e lesse i romanzi dei cicli francese e bretone, presenti nella biblioteca estense. Nel 1477 uscì la prima edizione degli Amorum Libri, mentre l’anno precedente aveva iniziato la stesura del suo Orlando Innamorato. A questo poema, la sua opera più famosa, si dedicò tutta la vita, continuamente interrotto dagli affari del feudo e dagli importanti incarichi affidatigli dagli Este. Nel 1480 venne nominato da Ercole governatore di Modena e nel 1486 governatore di Reggio. Boiardo tentò di proseguire con un terzo libro le vicende dell’Innamorato, definitivamente interrotto dalla calata in Italia di Carlo VIII. Morì a Reggio il 19 dicembre 1494.

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Biblioteca Ariostea

Sono qui conservate edizioni rare e antiche delle opere del Boiardo, oltre a una vasta bibliografia di studio sull'autore.

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