Giardini e parchi
Un po' di storia
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La coltivazione delle piante per l’alimentazione umana e per gli animali risale all’epoca preistorica, una prima idea di giardino si può far risalire ad un grafogramma sumero del 3000 a.C. che raffigurava un triangolo con al centro disegnato un albero.
Il giardino rappresenta uno spazio ben definito, chiuso, distaccato dallo spazio esterno.
Le prime testimonianze dell’esistenza di giardini ornamentali sono le pitture murali egiziane del 155 a.C.
Giardini Romani.
I giardini romani sono simili ai giardini privati greci che, verso la fine del V secolo a.C., iniziarono a essere costruiti all'interno delle mura delle città.
I romani utilizzarono il modello di giardino greco in un periodo in cui si viveva principalmente in campagna.
Catone fu un convinto difensore dell’utilità dei giardini, tanto che sosteneva che chi trascurava il giardino doveva essere punito.
Le ville romane con i loro splendidi giardini si svilupparono nel periodo dell’ultima Repubblica.
Sembra che la disposizione degli alberi in filari sfalsati sia un'invenzione dei romani.
È con Lucullo (60 a.C.) che si afferma l'arte dei giardini e per tutta Roma si comincia a gareggiare nel trasformare e abbellire le proprietà familiari, la cultura del giardino era molto avanzata, tanto che esistevano delle regole piuttosto articolate sulle servitù urbane: ad esempio non era possibile togliere luce ai vicini piantando alberi sul tetto.
Giardini all’Italiana.
“Il giardino all’italiana, detto anche giardino formale, è di ispirazione classica tardo rinascimentale e rappresenta l’evoluzione del giardino medievale. Originariamente, in epoca medievale, il giardino italiano era pensato quasi esclusivamente per essere utile, attraverso la coltivazione di frutta e verdure.
Ma dal Quindicesimo secolo in poi, il giardino inizia a diventare un luogo di piacere e di svago e attraverso l’inserimento di elementi architettonici di ispirazione romana, il prato italiano diventa immagine di ordine e simmetria. Se il giardino del Medioevo era solo utilità, nel Rinascimento diventa bellezza e armonia, luogo di passatempi e di riunioni.
È il giardino in stile italiano ad avere profondamente influenzato la storia del giardinaggio, ed è da esso che traggono ispirazione i giardini francesi e quelli inglesi. Storicamente i primi giardini all’italiana con il loro stile geometrico vengono attribuito a Niccolò Tribolo, che progettò a Firenze i giardini di Boboli, di Villa Castello e di Villa Corsini.”
Tratto da http://www.guidagiardino.com/giardino-allitaliana-caratteristiche-e-origini/
Giardini all’Inglese
Il giardino all'inglese è un tipo di giardino sviluppato nel corso del Settecento.
È un fenomeno legato al Romanticismo dove il giardino è creato per suggerire emozioni più che per mostrare qualcosa di concreto, sono l'equivalente ambientale della poesia e della pittura romantica; ricchi di spazi chiusi ed ombrosi, più che di spazi aperti luminosi e lineari. Oltre ad alberi, cespugli e fiori si trovano anche altri tipi di arredi come vasi, statue, scalinate, sedili appartati..
Un esempio è quello realizzato a Stowe (Buckinghamshire), in Inghilterra, tra il terzo e quarto decennio del Settecento da Charles Bridgeman e da William Kent. Il giardino all'inglese venne introdotto in Italia da Ercole Silva, che lo applicò per la prima volta alla propria villa.
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I GIARDINI DI FERRARA
Giardino, o Rione Giardino, è un quartiere di Ferrara, facente parte della Circoscrizione 1. Il suo nome deriva dal concetto di città giardino, ovvero una città ideale a misura d'uomo ed immersa nel verde.
L'area dove oggi si sviluppa l'attuale quartiere risulta totalmente inglobata all'interno delle mura di Ferrara, a sud-ovest della città. Un tempo qui insisteva una zona residenziale di età medievale, a ridosso della cinta muraria, la quale venne fortificata grazie alla costruzione di baluardi voluti dal duca
Parco Massari La superficie è di circa 4 ettari. Progettato nel 1780 dall'architetto ferrarese Luigi Bertelli per il marchese Camillo Bevilacqua, questo importante giardino era ricordato per le numerose sculture che lo adornavano e per la grande varietà di agrumi e piante da fiore che ne profumavano i magnifici percorsi. Verso la metà del XIX secolo i conti Massari acquisirono il palazzo modificando tutto il complesso come un parco all'inglese. Il disegno delle aiuole è quello ottocentesco e molti alberi sono più che secolari come i due Cedri del Libano. All’ ingresso, ci sono alcuni tassi, un imponente ginkgo e la gigantesca farnia presso l'ingresso di Corso Ercole I d’Este. Dal 1936 è proprietà del Comune di Ferrara, che lo ha adibito a parco pubblico.
Parco urbano. Su quest'area di 1.200 ettari, è stata realizzata l'Addizione Verde, la quarta addizione storica di Ferrara: un sistema articolato di zone verdi attrezzate per il tempo libero e la ricreazione. Nel parco, dedicato allo scrittore Giorgio Bassani, hanno trovato sede diverse strutture sociali e sportive, come il CUS (Centro Universitario Sportivo), la piscina comunale, il Golf Club. Nella zona antistante i baluardi e lungo le mura sono state realizzate piste ciclabili e percorsi pedonali protetti. Il parco è sede di manifestazioni all'aria aperta come il Ferrara Balloons Festival e il Festival Internazionale degli Aquiloni.
Il giardino delle Duchesse:Il Giardino del Duca detto "delle Duchesse" fu realizzato tra il 1473 ed il 1481 nell’ambito delle trasformazioni edilizie volute da Ercole I d’Este, che fecero assumere al palazzo Ducale (oggi palazzo Municipale) l’assetto planimetrico attuale.Dotato di una fontana dorata, il giardino veniva descritto come un luogo paradisiaco circondato da bellissimi loggiati, uno spazio verde esclusivo frequentato inizialmente dal duca e dalla corte. Grazie all’abilità dei famosi giardinieri estensi, le splendide aiuole di bosso assumevano in questo luogo forme geometriche molto fantasiose, mentre gli alberi da frutto, le piante medicinali ed ornamentali abbellivano un magnifico prato, dove le duchesse, da Eleonora d’Aragona a Margherita Gonzaga, trovavano quiete e refrigerio nelle calde giornate d’estate della fine del Quattrocento e del secolo successivo.
Le modifiche operate nel giardino dai vari proprietari dopo il periodo estense, ci hanno consegnano un’area verde in cui sono presenti alcuni piccoli edifici, tratti di muri di recinzione, piante da frutto ed altre essenze arboree.
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L'Orto Botanico dell’Università degli Studi di Ferrara, con serre ed aiuole dal contorno irregolare è di forma quasi rettangolare, copre una superficie di 4.500 mq del giardino di Palazzo Turchi-Di Bagno
Istituito nel 1771 per volontà di Papa Clemente XIV, attualmente ospita circa 2000 specie vegetali (di cui circa 1300 nelle serre), suddivise in 5 sezioni tematiche - Sistematica, Piante utili, Giardini a tema, Flora protetta, Piante esotiche - per consentirne una più agevole individuazione.
Le serre - ubicate sul lato orientale dell’orto - sono suddivise in un grande locale centrale non riscaldato (serra fredda), e in due locali laterali con funzioni di serra temperata e serra calda.
L'Orto redige annualmente un Index Seminum, catalogo dei semi e delle spore che l'Orto Botanico di Ferrara ogni anno mette a disposizione per lo scambio con oltre 250 istituzioni italiane e straniere.
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Parco Pareschi. Originario giardino del Palazzo Estense detto di San Francesco, il parco deve il proprio nome ai Pareschi, che alla metà del XIX secolo acquisirono la proprietà del palazzo e reimpiantarono il giardino, ormai adibito ad orto, secondo la moda "all'inglese". L’ultimo proprietario del palazzo, conte Vittorio Cini, donò nel 1942 al Comune di Ferrara l'intero complesso che nel 1959 diveniva la nuova sede dell'Università. Nel 2002 quest'area verde nel cuore delle città è stata completamente sistemata e resa pubblica.
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