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La Ferrara di Tasso

Perduto è tutto il tempo che in amor non si spende.” (T.Tasso)

Figlio di Bernardo, letterato bergamasco, Torquato Tasso (1544-1595) trascorre l’infanzia nel Regno di Napoli. Nel 1556 raggiunge il padre a Roma e lo segue in un lungo peregrinare tra le corti di Ravenna, Pesaro. Dopo gli studi di filosofia entra al servizio del cardinale Luigi d’Este e si trasferisce a Ferrara. Dal 1572 è alla corte del duca Alfonso II d'Este. Si inserisce bene nella vita cortigiana, soprattutto grazie alle sorelle del Duca Alfoso II, Eleonora e Lucrezia.Quelli furono gli anni più felici della sua vita e quelli poeticamente più produttivi. Compose, infatti, in un clima di relativa serenità, il dramma pastorale Aminta, il poemetto cavalleresco Rinaldo  e avviò la stesura del poema epico la Gerusalemme liberata, ispirato alle imprese della prima crociata.  Nell’aprile del 1575 porta a termine la Gerusalemme Liberata. Viene nominato storiografo di corte, e sottopone il suo poema al giudizio di autorevoli studiosi. Le loro critiche danno inizio al perdita di equilibrio di Tasso. I segni di disagio interiore emergono nell’ossessiva ricerca della perfezione formale e morale del poema e nei tormenti religiosi, aggravati dalla diffusione del protestantesimo in Europa. Ciò lo porta ad accusarsi al Tribunale dell’Inquisizione di Bologna (1575) e di Ferrara (1577), sempre assolto, non riesce a trovare la pace. Iniziano episodi di follia persecutoria: convinto di essere spiato da un cortigiano mentre conversa con la principessa Lucrezia lo aggredisce, Alfonso lo fa rinchiudere nelle prigioni del Castello e successivamente in un convento da dove fugge. Viene riaccolto a corte, ma in occasione delle nozze di Alfonso con Margherita Gonzaga dà di nuovo in escandescenze inveendo contro la corte: viene arrestato, rinchiuso nell’Ospedale di S. Anna, incatenato come pazzo. Uscirà solo dopo sette anni e continuerà le sue peregrinazioni tra Mantova, Bergamo, Firenze, Roma e Napoli. Muore a Roma alla vigilia della sua incoronazione poetico.      

Ex Ospedale di Sant’Anna
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Si trova in piazzetta Sant’Anna. Sotto le arcate dell’antichissimo portico  si affaccia la cella in cui il Tasso trascorse la lunga prigionia. 

L'Ospedale Sant'Anna venne edificato nel 1445 di fronte alla Porta dei Leoni del Castello Estense e lì vi rimase fino agli inizi del XIX sec.

Il poeta vi rimase rinchiuso per volere del Duca di Ferrara Alfonso II d'Este dal 1579 al 1586 per aver inveito contro la Corte Ducale nell'occasione delle nozze del Duca in uno scatto d'ira. Pare che Alfonso II in realtà non fu così crudele, ma in realtà cercò in questo modo di difenderlo dall'Inquisizione e diede tutte le comodità possibili al Tasso (come per esempio i cibi forniti direttamente dalle cucine ducali e il permesso di avere fitti rapporti epistolari).

Venne rinchiuso nella parte dedicata ai malati di mente che era stata inaugurata un paio di anni prima.

Successivamente sull'Ospedale S. Anna è stato costruito il Conservatorio di Musica di Ferrara 'G. Frescobaldi', sfruttando l'originario piano interrato. L'originaria Cella è andata perduta, ma se ne è ricavata una simile nelle parti rimanenti dei sotterranei, nelle fondamenta dell'attuale Conservatorio, che sono appunto quelle del precedente Ospedale S. Anna.

Oggi la "presunta" Cella, si trova presso l'ingresso dell'antico chiostro dell'Ospedale Sant'Anna, sotto la scala d'entrata dell'Auditorium del Conservatorio di Musica di Ferrara "G. Frescobaldi".

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